Intervista con Paul Falke

Imprenditore, amante dei piaceri della vita e prezioso alleato della bellezza delle gambe femminili…

Caro Paul, quali circostanze hanno portato te e la tua famiglia a scoprire il Lago Maggiore?

Nel 1950 mio padre e sua sorella minore portarono mio nonno a Locarno per consultare un medico all’epoca molto rinomato. Questi però non fu in grado di aiutarli e purtroppo mio nonno morì l’anno successivo. Ma quella visita sul Lago Maggiore segnò l’inizio di un grande amore per questa pittoresca regione, che prosegue tutt’oggi ininterrotto.

Che cosa ti affascina di Ascona?

Il suo meraviglioso panorama che accosta il lago alle montagne e che non smette mai di incantarmi.

Cosa ti auguri per il futuro di Ascona?

Ascona non ha ancora ben chiaro di essere un marchio d’eccellenza e una destinazione di lusso. Nel lungo termine, accontentare tutti non è semplicemente possibile. In concreto, vorrei vedere sulla piazza un bel porto che inviti allo svago e al relax. Inoltre, spero che si ponga un freno alla costruzione degli orrendi casermoni e condomini che deturpano il paesaggio di Ascona (basti pensare a Brissago). Anche una vita notturna un po’ più vivace, unita al necessario grado di tolleranza, non nuocerebbe certo alla fama di Ascona come meta turistica.

Come trascorri il tuo tempo libero ad Ascona?

Preferibilmente sull’acqua o nelle sue vicinanze.

Qual è il tuo piatto preferito e a quale vino consigli di abbinarlo?

Le lasagne al pesto accompagnate da un bicchiere di Guado al Tasso di Antinori.

Meglio il tipico Grotto ticinese o un ristorante d’alto livello?

Dipende dall’occasione, ma tendenzialmente da queste parti preferisco l’atmosfera informale del grotto.

Come sarà, o dovrebbe essere, Ascona tra 10 anni?

Mi auguro che Ascona conservi il proprio fascino inimitabile anche agli occhi delle generazioni future.